Negli ultimi anni l'arte delle situle è stata oggetto di un rinnovato interesse da parte di studiosi italiani e stranieri, specie in relazione alle potenzialità comunicative e narrative di questi straordinari manufatti parlanti, che costituiscono la più alta espressione artistica fiorita nel Veneto preromano nel tardo VII secolo a.C. Come è noto, la volontà di costruire una narrazione risulta già evidente nel primo capolavoro dei toreuti attivi a Este, la situla Benvenuti, che sfrutta l'impaginato su registri e presenta un repertorio figurativo pienamente formato, costituito da motivi vegetali, animali reali, animali fantastici e figure umane impegnate in scene di lotta, di banchetto, di gestione della terra e di guerra. Il racconto figurato troverà una continuazione a partire dal VI secolo a.C. non a Este, ma su situle e ciste della Slovenia, dell'ambito prealpino e del comprensorio alpino, nonché in alcuni manufatti eccezionali rinvenuti a Bologna, a partire dalla situla della Certosa. Nel Veneto di pianura, invece, l'arte delle situle proseguirà su altri manufatti, quali lamine e placche di cintura, foderi di coltello, palette, fino alle lamine votive rinvenute nei santuari; le situle figurate ricompariranno a Este solo dalla fine del V-IV secolo a.C., ma con esemplari nei quali la volontà narrativa non è immediatamente riconoscibile, dal momento che prevalgono figurazioni animalistiche e riempitivi vegetali.
Indice
Lorenzo Miletti, Stefania Tuccinardi
Una celebrazione poetica del Cortile delle Statue e della 'Cleopatra' in Vaticano: Aurelio Serena da Monopoli
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Roberto Bartalini
“La piaga che Maria richiuse e unse”. Di nuovo sui dipinti murali di Ambrogio Lorenzetti nella cappella di San Galgano sul Monte Siepi
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Cristiana Pasqualetti
Novità sul Pontificale Calderini e sulle vicende della miniatura fra l'Aquila e l'Urbe negli anni del Grande Scisma (con una traccia su Zacara da Teramo “scriptore et miniatore”)
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Silvia Paltineri
Un gruppo di situle figurate atestine del V-IV secolo a.C. Una proposta di interpretazione
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Antonio Mazzotta
Altri 'ritratti' veneziani per Antonello, Jacometto e Andrea Previtali
vai all'articolo » pag. 69-91
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Cristina Conti
Perino del Vaga e il 'Compianto sul Cristo morto' in Santo Stefano del Cacco: una proposta di datazione
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Camilla Colzani
Pellegrino Tibaldi nel cantiere pittorico della Sala Regia vaticana: documenti e disegni
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Gennaro De Luca
Il poeta Giorgio Maria Rapparini e le arti alla corte palatina di Düsseldorf
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Stefania Castellana
Un'incursione nella bottega del Sagrestani: Giuseppe Moriani e il 'Martirio di Sant'Andrea' nella chiesa delle Mantellate a Firenze
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Elisa Bruttini
“Antichità, e altre galanterie diverse”. Giovan Girolamo Carli collezionista erudito
vai all'articolo » pag. 134-141
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Nicol M. Mocchi
Il modello austro-tedesco per i pittori italiani negli anni del Simbolismo: qualche ipotesi di ripresa visiva
vai all'articolo » pag. 142-165
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Eliana Carrara
Le postille di padre Sebastiano Resta ai due esemplari delle «Vite» di Giorgio Vasari nella Biblioteca Apostolica Vaticana; Le Postille di Padre Resta alle «Vite» di Baglione
vai all'articolo » pag. 180-181
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