Non è sempre detto che il committente, o il primo destinatario di un manoscritto miniato, getti ombra sulla personalità dei successivi possessori dell'esemplare. Può anzi accadere che vanità e indebita appropriazione di meriti da parte del subentrato proprietario oscurino iniziativa e investimento pecuniario del primo. Se poi, per avventura, sulle vicende del manoscritto pesassero gli errori di storici pur autorevolissimi ai quali dobbiamo cronotassi nobiliari ed ecclesiastiche di tuttora insuperato ausilio, e se, ancora, la storia dell'arte abdicasse al proprio ruolo, il rischio di dare origine a sequenze avventurose si farebbe concreto.
Esemplare in tal senso è la vicenda critica del lussuoso Pontificale della Houghton Library, Harvard University, Typ 1, che un fondamentale contributo a firma di François Avril incentrato sulla figura di “Stefanus Masii de Aquila”, scriba della Cancelleria Apostolica dal 1380 fino almeno al 1407, ha portato all'attenzione degli studi aprendo un nuovo fronte di ricerca sul ruolo svolto da calligrafi e miniatori d'origine abruzzese nella ripresa dell'illustrazione libraria presso la Curia romana dopo il ritorno da Avignone.
Malgrado la superba apertura dello studioso francese, riuscita a ricollegare tanti manoscritti nel nome di Stefano, abbia stimolato ripetuti lavori sull'argomento, non si è ancora avvertita l'esigenza di un'opportuna verifica del primo possessore, come imporrebbero le evidenze stilistiche. Tanto più che dal Pontificale Houghton si è fatta dipendere la cronologia di tutta una serie di codici miniati fra l'Aquila e Roma a cavallo dei secoli XIV e XV.
Esemplare in tal senso è la vicenda critica del lussuoso Pontificale della Houghton Library, Harvard University, Typ 1, che un fondamentale contributo a firma di François Avril incentrato sulla figura di “Stefanus Masii de Aquila”, scriba della Cancelleria Apostolica dal 1380 fino almeno al 1407, ha portato all'attenzione degli studi aprendo un nuovo fronte di ricerca sul ruolo svolto da calligrafi e miniatori d'origine abruzzese nella ripresa dell'illustrazione libraria presso la Curia romana dopo il ritorno da Avignone.
Malgrado la superba apertura dello studioso francese, riuscita a ricollegare tanti manoscritti nel nome di Stefano, abbia stimolato ripetuti lavori sull'argomento, non si è ancora avvertita l'esigenza di un'opportuna verifica del primo possessore, come imporrebbero le evidenze stilistiche. Tanto più che dal Pontificale Houghton si è fatta dipendere la cronologia di tutta una serie di codici miniati fra l'Aquila e Roma a cavallo dei secoli XIV e XV.
Indice
Lorenzo Miletti, Stefania Tuccinardi
Una celebrazione poetica del Cortile delle Statue e della 'Cleopatra' in Vaticano: Aurelio Serena da Monopoli
vai all'articolo » pag. 3-19
vai all'articolo » pag. 3-19
Roberto Bartalini
“La piaga che Maria richiuse e unse”. Di nuovo sui dipinti murali di Ambrogio Lorenzetti nella cappella di San Galgano sul Monte Siepi
vai all'articolo » pag. 20-31
vai all'articolo » pag. 20-31
Cristiana Pasqualetti
Novità sul Pontificale Calderini e sulle vicende della miniatura fra l'Aquila e l'Urbe negli anni del Grande Scisma (con una traccia su Zacara da Teramo “scriptore et miniatore”)
vai all'articolo » pag. 32-59
vai all'articolo » pag. 32-59
Silvia Paltineri
Un gruppo di situle figurate atestine del V-IV secolo a.C. Una proposta di interpretazione
vai all'articolo » pag. 60-68
vai all'articolo » pag. 60-68
Antonio Mazzotta
Altri 'ritratti' veneziani per Antonello, Jacometto e Andrea Previtali
vai all'articolo » pag. 69-91
vai all'articolo » pag. 69-91
Cristina Conti
Perino del Vaga e il 'Compianto sul Cristo morto' in Santo Stefano del Cacco: una proposta di datazione
vai all'articolo » pag. 92-95
vai all'articolo » pag. 92-95
Camilla Colzani
Pellegrino Tibaldi nel cantiere pittorico della Sala Regia vaticana: documenti e disegni
vai all'articolo » pag. 96-99
vai all'articolo » pag. 96-99
Gennaro De Luca
Il poeta Giorgio Maria Rapparini e le arti alla corte palatina di Düsseldorf
vai all'articolo » pag. 105-121
vai all'articolo » pag. 105-121
Stefania Castellana
Un'incursione nella bottega del Sagrestani: Giuseppe Moriani e il 'Martirio di Sant'Andrea' nella chiesa delle Mantellate a Firenze
vai all'articolo » pag. 122-133
vai all'articolo » pag. 122-133
Elisa Bruttini
“Antichità, e altre galanterie diverse”. Giovan Girolamo Carli collezionista erudito
vai all'articolo » pag. 134-141
vai all'articolo » pag. 134-141
Nicol M. Mocchi
Il modello austro-tedesco per i pittori italiani negli anni del Simbolismo: qualche ipotesi di ripresa visiva
vai all'articolo » pag. 142-165
vai all'articolo » pag. 142-165
Eliana Carrara
Le postille di padre Sebastiano Resta ai due esemplari delle «Vite» di Giorgio Vasari nella Biblioteca Apostolica Vaticana; Le Postille di Padre Resta alle «Vite» di Baglione
vai all'articolo » pag. 180-181
vai all'articolo » pag. 180-181