Gli affreschi trecenteschi della cappella Agazzari nella chiesa di San Martino a Siena e le loro vicende conservative

Alessandro Bagnoli
L'articolo prende in esame gli affreschi della cappella del campanile della chiesa di San Martino a Siena, la più importante testimonianza superstite della fase gotica dell'edificio. Il recupero di questo spazio e la riscoperta degli affreschi iniziò nel 1898 e fu portato avanti fino al 1925. L'iniziale scopertura dallo scialbo delle opere presenti sulla volta e sulle pareti fu eseguita dal restauratore senese Scipione Cresti fra il 1899 e il 1903, secondo i criteri stabiliti da Giovan Battista Cavalcaselle, che escludevano le integrazioni delle figurazioni lacunose. Nel 1922 la riapertura della grande monofora gotica della cappella permise il rinvenimento della scena del 'Crocifisso con i dolenti', dipinta nella nicchia sottostante. Nel 1925 fu portato a termine il restauro di quest'opera da Tommaso Baldini e dalla moglie Elisa, che intervennero pesantemente nella ricostruzione sommaria delle parti mancanti, seguendo le direttive del soprintendente Pèleo Bacci, che prediligeva le integrazioni ricostruttive nella scia del ripristino ottocentesco di tipo romantico.

Indice

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