Due inedite testimonianze documentarie ci portano nella sfera della vita privata di Duccio di Buoninsegna (documentato dalla fine del 1278; morto prima del 16 ottobre 1319), mostrandolo più volte implicato in atti di violenza. Dei fatti che allargano l'orizzonte di quanto finora era emerso in merito alla biografia del grande pittore, ripetutamente soggetto a multe e ad ammende comunali e decisamente poco sapiente nell'amministrare i propri guadagni, al punto che lasciò ai figli una misera eredità che essi rifiutarono. La prima delle due testimonianze, in particolare, risalente al 1279, è relativa agli anni dell'esordio del pittore, e offre l'occasione per riesaminare quella che probabilmente costituisce la prima opera sacra di Duccio giunta fino a noi, sulla quale di recente si è riaperta la discussione.
Indice
Laura Cavazzini e Vera Cutolo
Lungo l'Aurelia: un nuovo protagonista della scultura gotica nelle terre del marmo
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Roberto Bartalini
Duccio: due frustoli documentari inediti (con una nota sulla cosiddetta 'Madonna' Gualino)
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Emanuele Zappasodi
“Pinxit Bartholomeus Caporalis de Perusio”. Un altro tassello per la pala dei Cacciatori di Castiglione del Lago
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Renzo Fontana
Enea Vico come modello per Domenico Brusasorzi in palazzo Chiericati a Vicenza
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Mattia Barana
Siena: The Rise of Painting, 1300-1350. Le mostre di New York e Londra
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Alessandro Bagnoli
Gli affreschi trecenteschi della cappella Agazzari nella chiesa di San Martino a Siena e le loro vicende conservative
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