Nel 1817 Henri Beyle pubblicò una Histoire de la peinture en Italie e Rome, Naples et Florence (primo libro firmato con lo pseudonimo di Stendhal), ovvero scritti di natura e ispirazione diversa, ma da cui emerge egualmente la sua predilezione per la pittura padana, che però non fu per nulla univoca o convenzionale. Questo studio tenta di mettere a fuoco, attraverso un attento scrutinio dei più importanti lavori stendhaliani, le idee e i giudizi maturati dallo scrittore francese rispetto ai due più famosi maestri del Seicento emiliano, ovvero Guido Reni e il Guercino. Stendhal ebbe infatti modo di conoscere e ammirare direttamente molti capolavori di questi celebri artisti, sia nelle sale del Musée Napoléon a Parigi, sia durante i suoi lunghi soggiorni in Italia (specie tra Milano, Bologna e Roma) e dunque di riportare nei suoi scritti (tra cui le Promenades dans Rome del 1829) ricordi e considerazioni assai significativi.
Indice
Laura Cavazzini, Cristina Conti
Arnolfo di Cambio, Leonardo Sormani
e le due 'Madonne' del 'Presepe' di Santa Maria
Maggiore a Roma
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Maria Serena Napolitano
Su una nuova anforetta della bottega del Pittore di Micali dalla necropoli di Monte Abatone a Cerveteri
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Bruna Bianco, Raffaele Marrone, Vittoria Pipino
Intorno alla 'Purificazione della Vergine' di Ambrogio Lorenzetti. A proposito di un libro recente di Max Seidel e Serena Calamai
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Alessandro Brogi
Un inedito 'San Girolamo in meditazione' di Guido Reni: la “seconda maniera” e il 'non-finito'
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Giacomo Alberto Calogero
Cronache pittoriche dal XIX secolo: Guido Reni e il Guercino secondo Stendhal
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