La biografia di Taddeo Zuccaro (1529-1566), ultimo fuoco d'artificio della stagione romana della maniera sviluppatasi con e intorno a Perino, entro le Vite giuntine del Vasari è collocata in una posizione di grande delicatezza rispetto all'organizzazione della materia di questa parte inoltrata del libro, che, del tutto assente nell'edizione torrentiniana, venne elaborata soltanto in un momento di poco precedente l'uscita dell'opera nel 1568. Essa si trova incuneata tra la Vita di Daniele da Volterra (1509-1566) e quella molto ampliata di Michelangelo, forzando il criterio
della progressione delle date di morte degli artisti utilizzato fino a quel punto nel montaggio delle nuove porzioni della terza età, una deroga compiuta in ossequio
alla volontà di Vincenzio Borghini, che al principio del 1567 aveva raccomandato a Giorgio di mantenere comunque la biografia del Buonarroti, scomparso nel 1564, come crinale e cardine per il passaggio alla sezione finale dell'opera riservata agli artisti ancora viventi e inaugurata da Primaticcio (1504-1570)
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della progressione delle date di morte degli artisti utilizzato fino a quel punto nel montaggio delle nuove porzioni della terza età, una deroga compiuta in ossequio
alla volontà di Vincenzio Borghini, che al principio del 1567 aveva raccomandato a Giorgio di mantenere comunque la biografia del Buonarroti, scomparso nel 1564, come crinale e cardine per il passaggio alla sezione finale dell'opera riservata agli artisti ancora viventi e inaugurata da Primaticcio (1504-1570)
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Indice
Paolo Parmiggiani
Benedetto da Maiano in Ungheria: i ritratti di Mattia Corvino e di Beatrice d'Aragona a Budapest
vai all'articolo » pp. 2-38
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Roberto Bartalini
Sulla camera di Alessandro e Rossane alla Farnesina e sui soggiorni romani del Sodoma (con una nota di Girolamo Genga a Roma e le sue relazioni con i Chigi)
vai all'articolo » pp. 39-73
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Donatella Pegazzano
I 'Cardinali guerreggianti'. Dipinti inediti di Giovan Battista Vanni per monsignor Lorenzo Corsi
vai all'articolo » pp. 74-94
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Valentina Manganaro
Dionisio Mazzuoli da scalpellino ad architetto, e il restauro in stile “goto” della facciata meridionale del Duomo di Siena (con un'aggiunta al catalogo di Nicola Pisano)
vai all'articolo » pag. 95-116
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Monica Butzek
Ancora su Dionisio Mazzuoli: il testamento e l'inventario della sua eredità
vai all'articolo » pp. 117-127
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Anna Maria Riccomini
Contributi alla ritrattistica di età severiana dalla collezione Gonzaga
vai all'articolo » pp. 128-137
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Daniele Sanguineti
Francesco Fanelli: considerazioni sull'attività genovese
vai all'articolo » pp. 158-180
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Stefano l'Occaso
Giuseppe Maria Crespi e altri pittori bolognesi a Salò
vai all'articolo » pp. 181-188
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