Il presente studio nasce dall'attribuzione di un imponente 'Crocifisso' ligneo, conservato nella cattedrale di Santa Croce a Forlì e ancora parzialmente avvolto nella policromia originale, al 'Maestro dei Mesi di Ferrara', artista già documentato in città grazie all''Adorazione dei Magi' della basilica di San Mercuriale. Partendo da questa attribuzione, l'articolo analizza l'attività del 'Maestro', tra i protagonisti della scultura italiana della prima metà del XIII secolo, vagliando le sue opere note per rimettere a fuoco il suo percorso, nel suo sviluppo diacronico e nel suo intrecciarsi con altre esperienze. Speciale attenzione è poi data alla sua attività per la basilica di San Marco a Venezia, ovvero alla sua fase più matura, alla quale si propongono di agganciare alcune sculture che, pur coerenti con l''Adorazione dei Magi' e al 'Sogno di San Giuseppe' di origine marciana a lui da tempo tributati, non erano ancora entrate nel suo catalogo: si tratta di numerosi pezzi che compongono episodi dell''Infanzia di Cristo', e infine dei quattro 'Evangelisti' e del 'Cristo benedicente' che coronano il ciborio di San Marco.
Indice
Ilaria Bichi Ruspoli
Ascanio Covatti, virtuoso scalpellino cortonese
nella Siena di primo Seicento. L'esaltazione
del marmo fra identità sfuggenti, sperimentazioni
tecniche e interferenze di ruoli
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Anna Maria Riccomini
Le raccolte archeologiche torinesi nel diario di
Luigi Lanzi (1794): il Museo di Antichità,
le collezioni dell'abate Carlo Antonio Pullini
e del commendator Modesto Genevosio
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Enea Abbaticchio
Una proposta per Francesco Fanelli: il busto di Ettore
Vernazza nella sede del Consiglio Notarile di Genova
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Bruno Carabellese
Il ciclo di affreschi dei Carracci a palazzo
Magnani: una possibile fonte per Diego Velázquez
durante il suo primo viaggio in Italia
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Giovanni Morciano
Tre proposte per Giusto Fiammingo,
alias Joost de Pape, e qualche riflessione per la
sua identificazione
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