Oltre la soglia di Sant'Egidio. Committenza, programma e vicende del perduto ciclo pittorico della cappella maggiore

Raffaele Marrone
Muovendo da una rilettura delle testimonianze d'archivio e delle fonti della letteratura artistica, il contributo argomenta nuove ipotesi sul famoso ciclo di affreschi perduto – realizzato tra il 1439 e il 1465 da Domenico Veneziano, Andrea del Castagno e Alesso Baldovinetti – che fasciava le pareti della cappella maggiore in Sant'Egidio Abate, principale luogo di culto dell'ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. Le proposte qui discusse riguardano la consistenza e lo sviluppo del programma mariano del ciclo pittorico; il possibile rapporto d'integrazione tra gli affreschi e la pala d'altare realizzata da Lorenzo Monaco nei primi anni venti; le fasi di avanzamento del cantiere e i diversi ruoli dei tre artisti che intervennero nella decorazione murale della tribuna. Da un'analisi complessiva, s'intende con chiarezza che l'allestimento quattrocentesco del presbiterio fu presieduto da un piano unitario e coerente, portato avanti, nonostante la lunga gestazione, grazie all'accorta gestione dei committenti. Ma chi furono i responsabili dell'importante commessa? Sulla scia dello studio di Francis Ames-Lewis (1979), la critica ha teso con sempre maggiore convinzione a legare il ciclo murale alla longa manus dei Medici, che avrebbero preso il controllo del cantiere in un momento di declino della famiglia Portinari, antichi protettori dell'ospedale e patroni della chiesa. Una simile supposizione era confortata primariamente dal fatto che Giorgio Vasari, nelle Vite, avesse riconosciuto nei riquadri bassi del ciclo i ritratti dei protagonisti di un evento cruciale per le sorti della casa medicea, ovvero la fuga di Cosimo il Vecchio da Firenze (1433). Il contributo dimostra come, in realtà, le identificazioni vasariane – basate largamente sulle Istorie fiorentine di Machiavelli – siano prive di fondamento, evidenziando la labilità delle prove finora addotte in favore di un controllo 'gentilizio' della commissione. Piuttosto, sembra maggiormente verosimile che la conduzione dell'impresa vada ricondotta agli ufficiali dell'ospedale di Santa Maria Nuova, segnatamente a Michele di Fruosino da Panzano – che aveva personalmente promosso diversi interventi architettonici nel nosocomio, tra cui la ristrutturazione di Sant'Egidio – e al suo successore, Iacopo di Piero.

Indice

Elena Marta Manzi e Vittoria Pipino Le cappelle Petroni e Spinelli nella chiesa dei Servi a Siena e i loro affreschi: necessità di una revisione
vai all'articolo » pp. 3-30
Raffaele Marrone Oltre la soglia di Sant'Egidio. Committenza, programma e vicende del perduto ciclo pittorico della cappella maggiore
vai all'articolo » pp. 31-52
Annamaria Petrioli Tofani Il caso Jacone nelle Vite di Giorgio Vasari (con nuove proposte per la sua produzione grafica)
vai all'articolo » pp. 53-68
Mattia Barana William T.H. Fox Strangways (1795-1865), il mercato artistico fiorentino e la fortuna dei 'primitivi'
vai all'articolo » pp. 69-88
Alessandro Brogi L'Antico Testamento travasa in Arcadia: un'inedita storia biblica di Marcantonio Franceschini
vai all'articolo » pp. 89-94