Il secondo volume della collana XXI. Guide d'artista, dedicato alla Puglia, esplora la regione attraverso la ricerca dell'artista barese Fabrizio Bellomo. Seguendo il paradigma dei giochi infantili di esplorazione, la sua indagine conduce a perlustrare un paesaggio di scarto, composto di pieni e di vuoti, di forme concave e architetture di risulta, che un popolo di cavatori ha plasmato secolo dopo secolo, asportando pietre e svuotando masse per costruire altrove. Nella visione di Bellomo le stesse forme residuali, le stesse cavitā lasciate dalla millenaria attivitā di estrazione del tufo e della pietra leccese acquistano il valore di architetture a cielo aperto che scolpiscono nell'immaginazione dell'artista la possibilitā di creare un nuovo spazio di pietra da popolare, il Villaggio Cavatrulli. Si tratta di un'utopia realizzabile, immaginata come sintesi scultorea di un'estesa mappatura del territorio cavato; l'opportunitā di compiere l'operazione di cavatura con la valenza di un gesto architettonico progettato a priori.
Il volume, nella forma di un leporello, illustra una selezione di immagini raccolte da Bellomo percorrendo e ripercorrendo la regione e include un piccolo libro in cui sono riuniti scritti, elaborazioni e riflessioni dell'artista sul progetto.


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Il primo volume, dedicato alla Toscana, č:
'La mappa dell'abbandono' di Giacomo Zaganelli
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