Un ‘Apollo' in altorilievo dalla collezione Giustiniani

Jörg Deterling
In Anmerkungen über die Geschichte der Kunst des Alterthums Winckelmann ha scritto: “Hier muß ich bekennen, daß ich allererst vor wenig Jahren einen erhoben gearbeiteteten Apollo in dem Pallaste Giustiniani, welcher durchgehends für alt gehalten und von einem gereiseten Scribenten als das schönste Stück in gedachten Hause angegeben wird, als eine neue Arbeit erkannt habe”. Si riferisce al rilievo sulla tavola 113 del secondo volume della Galleria Giustiniana (fig. 1) che è indicato espressamente come “moderno” nell'inventario del Palazzo Giustiniani redatto nel 1638, e che Matz e von Duhn nel 1882 hanno descritto come segue: “Apollon lyraspielend. Der Gott, das l. Bein, über das der weite auf der l. Schulter aufliegende Mantel zurückfällt, aufstemmend, rührt mit der R. die auf seinem l. Schenkel ruhende Lyra. Er blickt nach vorn. Das bis auf ein paar Zehen am r. Fuße völlig erhaltene Relief ist meines Erachtens modern, doch wohl mit Benutzung eines antiken Vorbildes gemacht. H. 1,40; Br. 0,72. Sehr hohes Relief”. Il rilievo ha sempre attirato l'interesse degli artisti: lo testimoniano incisioni di Jan de Bischopp4 e Johann J. Preisler, e almeno nove disegni di autori diversi. Appare come decorazione murale su un dipinto di Jacob Ochtervelt e, come una statua, su dipinti di Jan Blom, Frederik de Moucheron e Mattheus Terwesten. Ma al rilievo si sono ispirati anche Giovanni Baratta per una statua di 'Orfeo' a Copenaghen, e Charles Le Brun per una statua del 'Fuoco' a Versailles.

Indice

Alessandro Bagnoli Mariano d'Agnolo Romanelli e il Reliquiario di San Marco papa: un recupero dello smalto 'a figure risparmiate' alla fine del Trecento
vai all'articolo » pag. 3-11
Elisabetta Cioni Per Matteo di Mino di Pagliaio. Nuove considerazioni sull'oreficeria senese della seconda metà del Trecento
vai all'articolo » pag. 12-46
Maria Falcone Sul Monumento funebre di Margherita di Brabante, sulla Tomba del doge Tommaso Campofregoso e su altre opere liguri del Quattrocento
vai all'articolo » pag. 47-89
Gianluca Amato Il 'Cristo deposto' di Francesco di Giorgio ai Servi di Siena
vai all'articolo » pag. 90-141
Annamaria Petrioli Tofani Per un catalogo dei disegni di Agostino Melissi agli Uffizi
vai all'articolo » pag. 142-173
Gianmarco Russo Longhi lettore di Vasari
vai all'articolo » pag. 174-199
Anna Santucci Lo 'Pseudo-Vitellio' degli Uffizi (e altri 'Pseudo-Vitellio' a Firenze tra XVI e XIX secolo)
vai all'articolo » pp. 200-217
Jörg Deterling Un 'Apollo' in altorilievo dalla collezione Giustiniani
vai all'articolo » pag. 218-220
Anna Anguissola Osservazioni sul catalogo delle sculture di Dresda: il caso dei “quattro faunetti giovani antichi”
vai all'articolo » pag. 221-225
Valentina Balzarotti Pellegrino Tibaldi in Sant'Andrea in via Flaminia
vai all'articolo » pag. 226-232
Giovanni Renzi Due opere di Camillo Procaccini in Toscana e un episodio di storia del collezionismo
vai all'articolo » pag. 233-251
Luca Fiorentino Cornelis De Bie e Gian Lorenzo Bernini: osservazioni in merito alla fortuna critica berniniana nel Seicento
vai all'articolo » pag. 252-261
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa Polemica e pace sul “Grechetto”
vai all'articolo » pag. 262-273
Giovanni Agosti Per Enzo Mengaldo, tra due linguaggi
vai all'articolo » pag. 274-282