The paper reassesses the late career of Taddeo di Bartolo (d. 1422), the most illustrious Sienese painter of the time. By close analysis of a damaged and hardly known fresco formerly in an external tabernacle at Santa Maria in Trastevere, the author argues it to be Taddeo's work about 1420. The attribution confirms, modifies, and expands a tentative suggestion of Serena Romano. The revelation that Taddeo was in Rome substantially reconfigures his last years. A donor portrait and arms indicate that Taddeo's patron was the renowned cardinal and papal diplomat, Rinaldo Brancaccio (d. 1427), known to art historians for his tomb by Donatello and Michelozzo. The author traces the careers of the painter and the prelate to identify their contact, at Siena in 1407, Pisa in 1409, and Florence about 1419, before Taddeo produced the fresco at Rome. The painting was a precocious effort by one of Martin V's men to renew the desolate Eternal City. Brancaccio's other patronage is examined to reveal that Taddeo formulated a personal, probably votive iconography for the cardinal. Subsequently it was applied in two other Brancaccio painting commissions, and in his marble tomb lunette. The essay also considers the patronage of Masaccio's and Masolino's unusual double-sided polyptych for Santa Maria Maggiore, which is undocumented. Brancaccio has been proposed as its patron, in part because he was archpriest of the great basilica for many years. Recent studies instead point to Antonio Casini, Brancaccio's successor and Taddeo's countryman and bishop, as commissioner. The author reconciles these views by hypothesizing that the notion of a two-sided altarpiece began with Brancaccio. For this enterprise he called Taddeo di Bartolo, veteran painter of a double-face painting at Perugia, to Rome.
Indice
Roberto Bartalini
Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi della cappella di San Galgano
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Rosanna De Gennaro, Paolo Giannattasio
Messina nel diario di viaggio e nei disegni di Willem Schellinks
vai all'articolo » pag. 19-49
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Gail A. Solberg
Taddeo di Bartolo e Rinaldo Brancaccio a Roma: Santa Maria in Trastevere e Santa Maria Maggiore
vai all'articolo » pag. 50-73
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Alessandro Angelini
Una 'Sant'Agnese di Montepulciano' di Domenico Beccafumi. Per una revisione dell'attività giovanile del pittore
vai all'articolo » pag. 74-93
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Andrea Giorgi
"Domenicho dipentore sta in chasa di Lorenso Bechafumi". Di alcuni documenti poliziani intorno al culto di Agnese Segni e ai suoi riflessi in ambito artistico (1506-1507)
vai all'articolo » pag. 94-103
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Claudio Gulli
Il cataletto di Girolamo del Pacchia per la compagnia di San Bernardino da Siena
vai all'articolo » pag. 104-121
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Patrizia Tosini
La committenza Boncompagni e Guastavillani nella chiesa dei Cappuccini a Frascati: un'aggiunta per Niccolò Trometta e un'ipotesi per il 'Pittore di Filippo Guastavillani'
vai all'articolo » pag. 132-141
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Fausto Nicolai
Cesare Nebbia e la decorazione della cappella Florenzi a San Silvestro al Quirinale. Il contratto del 1579 e i rapporti con Girolamo Muziano
vai all'articolo » pag. 142-151
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Una pala napoletana di Alessandro Casolani: il "Sant' Alfonso quando riceve l'habito sacerdotale dalla Madonna"
vai all'articolo » pag. 152-161
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Tomaso Montanari
"Chi perde vince": un 'Salvatore' di Gian Lorenzo e Pietro Bernini (1617-19 circa)
vai all'articolo » pag. 176-191
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Jacopo Stoppa
Il curriculum di Ferdinando Porta nelle carte di Marcello Oretti
vai all'articolo » pag. 192-204
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